i racconti di Passo

Il portafoglio

Ieri casualmente mi son trovato sul "Carso Triestino" con moglie al seguito e con l'intenzione di far con lei una passeggiata nel bosco di Basovizza. Altri impegni durante il percorso hanno ritardato la camminata (son passato dal carrozziere per aggiustare uno specchietto retrovisore dell'auto e ho speso una barca di euro), cosi mi son trovato a telefonare all'amico di vecchia data che sapevo trovarsi da quelle parti ed ho accettato l'invito di unirmi a lui per un "rebechin" (spuntino) prima di pranzo. Ci siamo seduti con lui ed un altro comune amico all'esterno di una nota locanda in località "Draga sant' Elia". Abbiamo discusso di vari argomenti tra cui un pranzo da consumare con una trentina di amici fra due settimane. Nel frattempo una giovane cameriera attorno a noi si dava da fare per pulire i tavoli e sedie di plastica bianca e metteva le tovaglie a circa venti coperti destinati ai pranzi. Il rumore continuo delle sedie spostate mi dava un po' fastidio in quell'oasi di pace (eravamo praticamente solo noi seduti all'esterno) ma era in qualche modo compensato dai movimenti rapidi e vigorosi del corpo della ragazza che esprimevano volontà di far presto e bene il suo lavoro e con professionalità. Dopo un'oretta di ombra, venticello fresco, vino rosso e assaggino di prosciutto crudo decidemmo di tornare a casa. Un susseguirsi di "pago io"…"no pago io" …per stabilire chi è il più forte e alla fine ha pagato lui!
Avrei fatto meglio ad insistere di più.

continua...

Edited by passocorto2 - 22/12/2020, 23:01

Me ne son accorto solo alla sera: non trovavo più il portafoglio!
Panico…arrabbiato con me stesso e con il fato (= bisogno di addossare ad altri le proprie colpe) mi son messo alla ricerca affannosa in tutto l'appartamento del caro scomparso seguito e intralciato dal gatto (TEX detto Attila) il quale mi correva fra le gambe e miagolando a squarciagola pretendeva di farsi aprire la porta per uscire sul pianerottolo. Con un grugnito da orso ho fatto capire al gatto che non era il momento giusto e dopo aver incaricato mia moglie di cercare il n° di telefono della locanda sono andato a vedere in macchina se caso mai l'avessi perso lì.
Solo in questi momenti ti accorgi di quanti posti ha un'automobile per nascondere qualcosa.
Ritornato in casa quasi vinto dalla certezza di non vederlo più ho sollecitato la ricerca del benedetto numero telefonico. INTROVABILE!!!…Ci son voluti almeno 15 minuti in due per trovarlo (più veloce lo fai e meno lo trovi). Alla fine spossato dallo stress ho detto a mia moglie: " telefona tu…" (tipico comportamento maschile).
Gli squilli mi son sembrati interminabili, alla fine qualcuno ha risposto.

continua...

il maschio sarà maschio per qualcosa...!!?? hehehehe

Doveva essere la voce di una donna da quel poco che capivo guardando mia moglie che era al telefono. Alla richiesta se avessero trovato un portafoglio si è sentita dire: "Con che nome ?", al che ho pensato "ma quanti ne hanno trovati ?", nel frattempo mi si è acceso un piccolo "LED" di speranza.
Mia moglie ha detto: "Dovrebbe essere …. (cognome) "
Dovrebbe?…deve! deve! deve!…essere (ho pensato).
Attimi …di silenzio, seguiti da altri attimi di silenzio… (interminabili?…no non lo dico!)
Alla fine qualcosa è passato nel filo del telefono, la cornetta si è quasi ingrossata, gli occhi di mia moglie si sono illuminati ed un sorriso esagerato è apparso sulle sue labbra mentre le uscivano tutte insieme le parole dapprima frenate e poi emesse di cuore: " Hoooo!….La ringrazio tanto tanto…appena possibile mio marito verrà a prenderlo".
Appena possibile?…ma mi precipito!
Ecco, mi son trovato in macchina che percorrevo la strada ben conosciuta ad una velocità troppo elevata.


cont...

Ad un certo punto mi son detto:" Ma cosa corri che ormai l'hai ritrovato…non scappa mica! ". Ho rallentato è finalmente ho ripreso coscienza di me. Ho pensato che forse era stata la ragazza della mattina prima a trovarlo e subito ho deciso che, se tutto il contenuto fosse stato a posto, le avrei dato una buona mancia (concetto del tutto relativo …mi son più volte chiesto se quanto avevo stabilito fosse sufficiente al caso) (non vi dirò mai la cifra!).
Ho parcheggiato davanti alla locanda in seconda fila, ho lasciato luci accese e macchina aperta (tanto oggi non mi poteva succedere più nulla di negativo) e sono entrato.
Appena dentro ho avuto la chiara impressione che mi stessero aspettando, l'atmosfera era serena e c'erano da un lato una coppia seduta ad un tavolo e dall'altro due avventori in piedi al banco che bevevano qualcosa. Il proprietario (almeno credo) alla cassa ed una hostess in divisa (oltre ad essere una locanda è anche un albergo) che venendomi incontro mi ha chiesto cosa desiderassi. Le ho parlato della telefonata (era stata lei a rispondere) e lei ha subito tirato fuori da un cassetto il portafoglio senza più chiedermi il nominativo e me lo ha consegnato. Con un rapido movimento delle dita ho immediatamente controllato le tre cose
che mi stavano a cuore ed ho subito richiamato la signorina che se ne stava andando.

cont....

Questa, sorpresa, si aspettava forse che qualcosa mancasse ma io volevo innanzi tutto ringraziare chi l'avesse trovato. Lei cosi ha chiamato la cameriera della mattina e solo quando si è presentata e sono riuscito a darle in mano la mancia stabilita ha capito che ero li per ringraziarla.
Il suo volto si è aperto ad un grande sorriso. Non se l'aspettava! E giù a ringraziarmi ed io che ringraziavo lei, poi si è messo anche il proprietario a ringraziarmi (che avevo fatto felice la sua dipendente) fino alla magica frase: " Beve qualcosa ". A questo punto anche i due avventori al banco, incuriositi dalle manovre, mi guardavano tanto increduli (forse pensavano ..che ero lo scemo di turno con una botta di fortuna) che mi son sentito in dovere di spiegare loro come l'avevo perso (la tasca dietro è troppo larga e senza bottone). Avrei bevuto volentieri una birretta e avrei offerto da bere anche al proprietario e alla cameriera. Quando stavo per ordinare e chiedere cosa volessero, la voce sussurrata dell'uomo mi è entrata nell'orecchio:

cont...

" La signorina vuole offrirle da bere" . In quel momento ho capito, la situazione si era capovolta. Lei mi era tanto riconoscente da offrire. Ho dovuto desistere, primo per non decurtarle la mancia, secondo perché la cosa era andata troppo per le lunghe. Ho preferito andarmene senza bere la birra, ma uscendo e rivolgendomi al proprietario gli ho detto con gratitudine: " Devo proprio venire a pranzo da voi con mia moglie fra un paio di settimane" e battendomi la mano sulla pancia "appena smetto di fare la dieta". L'ho reso felice (l'intenzione era reale). Mi sembrava di essere un santo tra …angeli. (ndr. Si sentiva nell'aria un leggero profumo di miele selvatico). Ho di nuovo ringraziato tutti e sono uscito …con l'impressione di venir fuori da una chiesa.
Ero in pace col mondo e felice come un adulto può esserlo solo poche volte andando avanti con gli anni. Salito in macchina mi sono allontanato lentamente da quel posto, non c'era più nessuna fretta, anzi volevo che l'atmosfera che si era creata durasse il più a lungo possibile.
Ciao

(fine)